Possono causare coliche renali, infezioni anche importanti sebbene spesso possano essere completamente asintomatici anche per lunghi periodi.
Definizione: la calcolosi urinaria è una patologia molto comune dovuta alla formazione di aggregati solidi, più o meno duri a seconda dei componenti che li costituiscono, che si depositano nelle cavità dell’apparato urinario (reni, ureteri, vescica).
Epidemiologia ed etiologia: si tratta di una patologia molto comune, più frequente nella V^-VI^ decade di vita, anche se può insorgere in pazienti di ogni età. La incidenza è maggiore nei maschi. Sebbene esista casi di calcolosi urinaria senza una causa nota, spesso la formazione dei calcoli urinari è conseguenza di disturbi metabolici e/o di alterazioni della composizione e del pH urinario.
La maggior parte dei calcoli urinari (circa l’80%) è costituito da cristalli di calcio, principalmente di ossalato di calcio. Possono anche formarsi calcoli da aggregati di acido urino, di cistina, di fosfato di ammonio e magnesio (struvite) e forme miste.
Sintomi: i sintomi possono variare notevolmente da caso a caso. Spesso ci si trova davanti a forme del tutto asintomatiche, diagnosticate casualmente durante ecografie di controllo. Quando sintomiatici, i calcoli possono dare manifestazione di se in modi differenti in base alla loro localizzazione. Di seguito alcune delle manifestazioni sintomatologie legate alla calcolosi urinaria:
- Colica renale: dolore molto intenso, localizzato al fianco e che può irradiarsi anteriormente e in basso fino alla regione inguinale, l’emi scroto e la faccia interna della coscia del lato interessato. Per definizione tale dolore non presenta una posizione antalgica (i pazienti riferiscono di non riuscire a trovare una posizione di sollievo). La colica renale è dovuta alla distensione della capsula renale in conseguenza alla dilatazione dei calici e della pelvi renale per la stasi di urine che non riesce a defluire correttamente in vescica poiché stavolta dalla presenza del calcolo.
- Sintomi disurici: spesso sintomi quali bruciore minzionale, urgenza minzionale, nicturia, minzioni frequenti, macroematuria, possono essere legati alla presenza di calcoli dell’apparato urinario basso (vescica e tratto terminale dell’uretere). La formazione di calcoli vescicali è quasi sempre conseguenza di ristagno di urine in vescica dopo la minzione, quindi spesso si osserva in pazienti affetti da disturbi istruttivi del basso tratto urinario (come l’IPB) non adeguatamente trattati.
- Infezioni e uro-sepsi: la presenza di calcoli urinari può agevolare l’instaurarsi di infezioni (molto spesso su base batterica), sia perché il calcolo in se rappresenta un punto di adesione e colonizzazione batterica, sia perché in caso di ostruzione del normale transito urinario (come ad esempio per calcoli dell’uretere), le urine che ristagnano a monte dell’ostacolo possono essere colonizzate da germi che, grazie all’aumento delle pressioni dovute all’ostruzione stessa, possono migrare nel circolo sanguigno renale provocando anche quadri molto gravi (uro-sepsi).
- Alterazione della funzionalità renale: in alcuni casi si assiste alla presenza delle così dette “ calcolosi a stampo”, cioè alla presenza di calcoli molto grandi che occupano completamente, come un calco, le cavità renali. Ciò si verifica spesso in paziente portatori di calcoli renali da molto tempo, del tutto asintomatici, che hanno potuto crescere fino a raggiungere dimensioni notevoli. In questi pazienti è possibile che il rene interessato dalla patologia vada incontro ad un progressivo declino della propria funzionalità. In casi molto gravi, con funzionalità renale gravemente compromessa, può essere indicata la nefrectomia semplice (asportazione dell’intero rene ormai afunzionale).
Diagnosi: la raccolta e interpretazione di una anamnesi accurata, associata ad una vista approfondita, sono fondamentali per una corretta diagnosi e quindi una terapia efficace.
Ecco alcuni tra i principali esami diagnostici:
- L’ecografia dell’apparato urinario rappresenta un esame fondamentale per diagnosticare la calcolosi urinaria.
- La Stone-TC così come la Uro-TC (TC apparato urinario senza e con mezzo di contrasto) sono esami diagnostici di secondo livello che consentono di ottenere informazioni dettagliate circa la localizzazione e la morfologia dei calcoli urinari. Sono esami importanti anche ai fini della pianificazione di eventuali trattamenti chirurgici.
- La scintigrafia renale sequenziale con test al diuretico consente di valutare la funzionalità renale globale e specifica. Questo esame fornisce informazioni importanti in caso di calcoli molto voluminosi o a stampo delle cavità renali, nel caso in cui si sospetti una ridotta funzionalità renale.
- Lo studio del profilo metabolico e l’analisi spettroscopica del calcolo consentono di comprendere la composizione del singolo calcolo (dopo la sua estrazione integrale o parziale) e di verificare eventuali alterazioni metaboliche che possono essere causa della formazione di litiasi, al fine di mettere in atto, quando possibile, terapie mirate e prevenzione.
Terapia:
I pazienti affetti da calcolosi urinaria possono giovare di molteplici trattamenti, a seconda delle caratteristiche specifiche della patologia. Spesso si tratta di terapie poco invasive, altre volte è necessario mettere in atto strategie terapeutiche complesse e più invasive.
A scopo divulgativo possiamo distinguere alcune tre ordini di trattamento:
I pazienti affetti da calcolosi urinaria possono giovare di molteplici trattamenti, a seconda delle caratteristiche specifiche della patologia. Spesso si tratta di terapie poco invasive, altre volte è necessario mettere in atto strategie terapeutiche complesse e più invasive.
A scopo divulgativo possiamo distinguere alcune tre ordini di trattamento:
- Trattamento dei sintomi: in pazienti affetti da calcolosi ostruente con colica renale, quando indicato, è possibile instaurare una terapia farmacologica “anti-dolorifica ed espulsiva” che mira al trattamento del dolore e/o ad agevolare l’espulsione spontanea del calcolo dalle alte vie escretrici (ureteri) in vescica. Tale trattamento può essere proposto in pazienti selezionati, che devono comunque essere monitorati attentamente al fine di shiftare tempestivamente ad un trattamento attivo in caso di peggioramento clinico.
- Trattamento del calcolo (litotrissia): per “litotrissia” si intende la frammentazione del calcolo. Questo trattamento può avvalersi di diverse tecniche e tecnologie: ESWL (litotrissia con onde d’urto extra corporea, indicata in casi iper selezionati), URS, ULT e RIRS (litotrissia endoscopica condotta attraverso strumenti rigidi o flessibili che consentono di risalire gli ureteri e le cavità renali , raggiungendo il calcolo che può essere quindi sottoposto a litotrissia attraverso fonti di energia laser, balistiche o meccaniche), CLT (litotrissia e ed estrazione endoscopica di calcoli vescicali e uretrali), PNCL ed ECIRS (tecniche chirurgiche percutanee, cioè che prevedono l’accesso alle cavità renali attraverso la creazione di un tramite diretto dal fianco del paziente, che consentono di trattare calcoli voluminosi in maniera mini invasiva.
- Trattamento delle cause e prevenzione calcolosi: lo studio del profilo metabolico del singolo paziente, attraverso analisi ematochimiche e delle urine mirate, in associazione allo studio spettrografico della composizione del calcolo (quando disponibile) forniscono informazioni importanti circa eventuali patologie di base. Quando possibile, il trattamento di tali affezioni può ridurre il rischio di formazione di nuovi calcoli.